Il metamodello PNL permette di raccogliere informazioni altrimenti irraggiungibili e individuare la radice dei problemi.
Il Metamodello, (modello Linguistico di precisione della PNL) è stato uno dei temi trattati nell’incontro PNL Apps del 9 giugno 2018, che avevamo in parte descritto nel post Problemi insiti nel linguaggio.
A cosa serve il metamodello?
Per spiegarlo viene spesso utilizzata questa metafora: un’Azienda aveva un enorme impianto idraulico che aveva smesso di funzionare, e l’intervento di diversi idraulici e manutentori si era rivelato inutile.
Fino a che l’Amministratore Delegato dell’Azienda decise di ricorrere ad un altro idraulico, di cui si diceva un gran bene, e che fu chiamato per il giorno seguente. Questo idraulico era un omino con un’aria molto professionale, andò in giro per tutto l’impianto con la sua valigetta 24 ore ad osservare tutto anche nei minimi particolari.
Ad un certo punto aprì la valigetta e tirò fuori un piccolo martello, si avvicinò ad un tubo e lo colpì leggermente e… miracolo! L’impianto riprese a funzionare.
L’Amministratore Delegato, sollevato, chiese all'omino a quanto ammontassero le sue spettanze, e l’omino rispose: “1000 euro!”.
“Non sono un po’ tanti 1000 euro per un colpetto di martello? Mi faccia avere una distinta del suo lavoro!”
“E’ presto fatto – rispose l’idraulico – per il colpo di martello 1 euro; per aver saputo dove darlo, 999 euro!”
Ecco, il metamodello serve per non dare colpi a destra e a sinistra, un po’ a casaccio, ma per circoscrivere l’intervento – la domanda – nel punto dove avrà il suo massimo effetto nell'incrementare la consapevolezza del cliente.
Naturalmente per imparare a dare la martellata nel punto giusto occorre molta pratica, ed infatti per imparare ad usare il metamodello occorre frequentare un corso di PNL. Una presentazione scritta, come questa, dovrebbe comunque farne intravvedere le potenzialità .
La struttura linguistica, superficiale e profonda

Riguardo alle sue vacanze, esiste una struttura profonda (l'insieme dei suoi ricordi e delle sue esperienze) e una struttura superficiale (ciò che racconta) nella quale mancano moltissime informazioni.
Il metamodello permette di recuperare la parte mancante.
La somma totale delle esperienze di una persona genera la struttura profonda del suo modello del mondo. Tramite i procedimenti della, della deformazione e della generalizzazione viene costituita la struttura superficiale, in cui alcune parti del modello originale sono mancanti.
Quando gli uomini desiderano comunicare la loro rappresentazione, la loro esperienza del mondo, formano della loro esperienza una rappresentazione linguistica completa, che è chiamata struttura profonda. Quando cominciano a parlare, effettuano una serie di scelte (trasformazioni) relative alla forma in cui comunicheranno la loro esperienza. In genere queste scelte non sono scelte coscienti…Tuttavia, quando operiamo queste scelte, il nostro comportamento è regolare e conforme a certe norme. Il procedere a questa serie di scelte porta ala struttura superficiale…In sé, questa struttura superficiale può essere considerata la rappresentazione della rappresentazione linguistica completa: la struttura profonda. (La struttura della magia, Bandler & Grinder)
Quindi, quando una persona parla, ciò che arriva a noi è la struttura superficiale; sotto c’è la struttura profonda, la riserva “segreta” di ciò che non viene detto.
Quest’immagine può dare un’idea, seppure un po’ semplicistica, delle informazioni che mancano nella struttura superficiale:
Nel caso in oggetto, le informazioni che mancano generano una comunicazione incompleta e ambigua. Ma non è solo questo il problema: quanto più la mappa del mondo perde informazioni, tanto più la persona perde in opportunità di scelta, fino magari a sentirsi totalmente prigioniera di una gabbia, le cui sbarre giorno per giorno ha costruito da sola. Questa situazione genera sofferenza e la sensazione di percorrere strade obbligate.
E’ come se, in una carta geografica, cancellassimo tutte le strade secondarie che uniscono una città ad un’altra: a quel punto ci rimarrebbe una sola scelta, una scelta obbligata.
Molti dei nostri problemi, sia in ambito personale che in ambito aziendale, derivano da limiti posti da noi stessi. “Non possiamo” fare una certa cosa, “dobbiamo” farne una certa altra, certe reazioni “ci fanno stare male”... Queste difficoltà non derivano dall'operare la scelta sbagliata, ma dal sentire di non avere abbastanza scelte a disposizione, d’essere incapaci di comportarsi altrimenti da come ci si comporta.
Il metamodello PNL fornisce gli strumenti per
- analizzare la struttura di questo problema (come le persone fanno per impoverire il proprio modello),
- raggiungere la relativa soluzione (recuperare le parti mancanti del modello, arricchendolo),
- superare le difficoltà di comunicazione (dal momento che genera una struttura linguistica ricca, particolareggiata e priva di equivoci).
“Non mi posso fidare di nessuno”,
noi possiamo scegliere di confrontare il quantificatore universale “nessuno” chiedendogli:
“Proprio di nessuno? Non c’è mai stata una volta in cui hai potuto fidarti di qualcuno?”,
e se la persona risponde:
“Si, certo, ho un amico di cui posso fidarmi!”,
è successo che la struttura superficiale di questa persona aveva cancellato qualcosa che era contenuta nella struttura profonda; la domanda di confrontazione ha permesso alla persona di recuperare l’esperienza di riferimento e di tenerne conto nella rappresentazione del suo modello del mondo, introducendo una maggiore complessità e, conseguentemente, una maggiore possibilità di scelte.
E’ importante, a questo punto, sottolineare alcuni aspetti:
- I tre meccanismi di generalizzazione, cancellazione e deformazione sono sani e fondamentali (il cervello non riesce a gestire tutti i dati delle nostre esperienze) e servono a farci risparmiare tempo ed energie. Obiettivo del Metamodello non è evitare Cancellazioni, Generalizzazioni e Deformazioni, ma saperle notare e saper approfondire determinati aspetti.
- Un’esperienza subisce una serie enorme di trasformazioni nei processi di generalizzazione, cancellazione e deformazione: l’informazione finale che esce dalla bocca delle persone è quindi di per sé molto riduttiva e carente. Per un coach, un counselor, un consulente, la necessità di informazioni esatte è vitale, e quindi deve fare domande mirate, che ricostruiscano i “pezzi mancanti”.
- Ciò che diciamo deriva quindi dalla struttura profonda delle nostre rappresentazioni, per cui nulla di ciò che diciamo è casuale: costituisce un indizio di quanto si trova nella struttura profonda.
Il metamodello PNL è costituito da una serie di strutture linguistiche che vengono chiamate "violazioni del metamodello", e si dividono in:
- cancellazioni
- generalizzazioni
- deformazioni
Di seguito ne presentiamo l'elenco completo.
Il metamodello: violazioni e domande di confrontazione
Cancellazioni
Cancellazione semplice
La cancellazione semplice è molto comune nella nostra comunicazione, e consiste semplicemente nella mancanza di alcuni particolari. La domanda di confrontazione ha l’obiettivo di recuperare le informazioni mancanti.VIOLAZIONE | DOMANDA DI CONFRONTAZIONE |
Ho visto la partita. | Quale partita? |
Ho paura | Di che cosa? |
Non sono pronto. | In che senso? Cosa ti manca per essere pronto? |
Verbi non specificati
Questa violazione è molto simile alla precedente, ma riguarda i verbi.Mi ha colpito. | Dove ti ha colpito? Con che cosa? |
Il libro l’ho letto, ma non l’ho capito. | Cosa non hai capito, precisamente? |
Mancanza di comparativo
E’ meglio non dire niente. | Rispetto a che cosa? |
Questo modello è migliore. | Rispetto a quale? Da quale punto di vista? |
Falsi avverbi
Ovviamente è una decisione sbagliata. | Per chi è ovvio? |
E ora, logicamente, dovrò aspettare. | Logicamente per chi? Per chi è logico? |
N.B.: vengono considerati “falsi avverbi” solo gli avverbi che è possibile parafrasare con la locuzione “è logico che” o “è ovvio che”. Ma, per esempio, se la frase è: “Stai camminando lentamente” non è parafrasabile con “E’ lento che…”. Quindi “lentamente” non è un falso avverbio, non è una violazione del metamodello.
Per certi versi, i falsi avverbi hanno qualche punto di contatto con il “performativo mancante”, che vedremo tra poco nelle deformazioni.
Mancanza di indice referenziale
Il paese è piccolo, la gente mormora. | Chi è che mormora? |
Il popolo è stanco di leggi come queste. | Chi è stanco? |
Spostamento di indice referenziale
Sai, quando fai il tuo dovere e ti trattano male ti arrabbi! | Chi è che si arrabbia? |
Se ti fanno una promessa tu poi ci conti. | Chi è che ci conta? |
Come in tutte le domande di metamodello, la domanda di confrontazione è mirata a far assumere alla persona le sue responsabilità .
Nominalizzazione
La depressione mi impedisce di fare qualsiasi cosa. | Quali sono i pensieri che ti deprimono di più? |
Il vostro servizio lascia a desiderare. | A quale parte del nostro servizio ti riferisci? |
La depressione, o il servizio, non sono cose, non sono oggetti. Alle cose e agli oggetti è possibile attribuire caratteristiche che durano nel tempo: ad esempio, questa sedia pesa kg.10. Ma un processo è fatto di fasi diverse, che non sono sempre uguali a se stesse. E’ come trasformare un film in una diapositiva.
La domanda di confrontazione è finalizzata a ricostruire il processo: non esiste la “depressione”, esistono persone che pensano e si deprimono. Non esiste il “servizio”, esistono persone che svolgono determinati compiti.
Generalizzazioni
Quantificatore universale
(sempre, mai, nessuno, tutti…)Tutti i giapponesi sono bassi. | Proprio tutti? |
Non ho mai un momento di tranquillità . | Proprio mai? |
Operatore modale di necessitÃ
(devo, non devo, bisogna, occorre…)Devi comportarti bene! | Cosa succederebbe se non lo facessi? |
Operatore modale di possibilitÃ
(non posso)Non posso dirle chiaramente che si sta comportando male… | Cosa te lo impedisce? |
Deformazioni
Causa-effetto
Nel libro “La struttura della magia” (in cui gli Autori presentano il metamodello) Bandler e Grinder lo definiscono come il mettere in una relazione di causa effetto il comportamento di una persona e lo stato d’animo di un’altra.
Alberto mi ha fatto arrabbiare. | E come ha fatto per riuscirci? |
Questi discorsi mi deprimono. | Come fanno a deprimerti? |
La mia arrabbiatura viene presentata come un effetto diretto e meccanico del comportamento di Alberto, e viene totalmente esclusa la mia responsabilità . La domanda di confrontazione è mirata a ricostruire questa responsabilità .
Nessuno può farti sentire inferiore se tu non glielo consenti (Eleanor Roosvelt)
Lettura della mente
(pretesa di conoscere i pensieri di un’altra persona senza che che li abbia comunicati, oppure la pretesa che gli altri conoscano i tuoi pensieri senza che tu glieli comunichi)
Dovresti sapere cosa sto provando! | Come faccio a saperlo? |
Lo so cosa stai pensando! | E come fai a saperlo? |
Equivalenza complessa
L’equivalenza complessa è una struttura linguistica che assegna un significato in modo non ipotetico.Se non mi rispondi, vuol dire che non mi consideri. | In che modo il fatto che io non ti risponda significa che non ti considero? |
Naturalmente, “non mi consideri” è solo una delle spiegazioni possibili: potresti essere molto timido, o essere incerto sulla risposta da dare, essere molto preoccupato per altri motivi, potresti non sentirti molto bene, potresti essere convinto che alle risposte ci devi arrivare da solo….
Preferire il significato “non mi consideri” dipende dall’aderire ad un certo sistema di credenze e di valori. Quindi la frase presa ad esempio potrebbe essere un’ipotesi, non certo una verità .
Volendo, sarebbe possibile evitare di commettere tutte le violazioni, tranne questa: è impossibile non fare equivalenze complesse.
Chiariamo che evitare di commettere violazioni non è l'obiettivo del metamodello: abbiamo già detto che le violazioni sono naturali in una comunicazione. In ogni caso, non è possibile esprimersi senza usare equivalenze complesse, perché la comunicazione si ridurrebbe a nominare oggetti e concetti, senza istituire dei collegamenti tra di essi. E' grazie all'equivalenza complessa che diamo un significato alle cose, esprimiamo i nostri gusti, i nostri valori.
In pratica l’uso del performativo mancante è un tentativo di dare forza ad una propria convinzione. La convinzione non viene presentata come tale (penso che sia bene alzarsi presto alla mattina) ma come fosse un comandamento che deriva da una saggezza superiore.
Nella frase presa ad esempio, viene sottoposta a dibattito e confronto la prima parte della frase “non so se ti rendi conto”. La seconda parte della frase, “esserti comportato molto male” viene invece data per scontata, non viene sottoposta ad esame.
Non a caso i presupposti sono un elemento molto importante del linguaggio ipnotico, in quanto tendono a sfuggire ad un esame critico e ad essere accettati così come sono. Lo scopo della domanda di confrontazione è proprio mettere in discussione ciò che viene dato per presupposto.
I presupposti non sono facili da individuare, proprio per questo ne facciamo una brevissima rassegna:
Alcuni punti da sottolineare:

Performativo mancante
E’ un giudizio di valore, senza che sia esplicitato chi lo sta emettendo.Lavorare tanto fa bene alla salute. | Chi lo ha detto? |
E’ bene alzarsi presto alla mattina! | Secondo chi? |
Presupposti
Non so se ti rendi conto di esserti comportato molto male! | In che modo mi sono comportato male? |
Non a caso i presupposti sono un elemento molto importante del linguaggio ipnotico, in quanto tendono a sfuggire ad un esame critico e ad essere accettati così come sono. Lo scopo della domanda di confrontazione è proprio mettere in discussione ciò che viene dato per presupposto.
I presupposti non sono facili da individuare, proprio per questo ne facciamo una brevissima rassegna:
FRASE CHE CONTIENE UN PRESUPPOSTO | PRESUPPOSTO DATO PER SCONTATO |
Non so come hai fatto a rimanerle fedele tutta la vita. | Tu le sei rimasto fedele tutta la vita. |
Spero che continuerai ad impegnarti nel lavoro. | Tu ti impegni nel lavoro. |
L’Italia continuerà ad essere così mal governata? | L’Italia è mal governata. |
Ti ricordi di quando Franco si drogava? | Franco si drogava. |
Alcuni punti da sottolineare:
- Il metamodello PNL è costituito da 15 tipi di domande, nessuna delle quali comincia con “perché”. Le domande che iniziano con perché limitano l’indagine, inoltre tendono a produrre una giustificazione dell’esistente
- Le domande di metamodello sono rivolte alla struttura linguistica, non al contenuto di ciò che viene detto. Quando confronto un’equivalenza complessa non è importante ciò di cui si sta parlando, l'attenzione è focalizzata sul confrontare l’equivalenza dei due termini
- Ognuno di noi ha una propria "violazione preferita", che è una specie di pattern ricorrente del proprio modo di pensare. Se, ad esempio, la mia violazione preferita fosse la lettura della mente, farei fatica ad individuarla negli altri.
- Qualunque problema ha alla base una violazione del metamodello: se la violazione non venisse effettuata, il problema non esisterebbe
- Le domande di metamodello possono essere molto irritanti, per cui vanno utilizzate all'interno di una buona relazione e con l’intenzione di aiutare l’altro, non di metterlo in difficoltÃ
- Imparare ad usare il metamodello ha l'importante "effetto collaterale" di applicarlo, sistematicamente, a se stessi
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